La vita di Salvatore Riccio

New York Ellis Island, 1 Settembre 1906

Fu qui che il passeggero di terza classe Riccio Salvatore approdò dopo 13 giorni di navigazione sulla 3 motori a vapore “Indiana” salpata dal porto di Napoli.
Lasciare Napoli non fu facile per Salvatore conosciuto come “Totore O’Graunar” (il carbonaio) soprannome ereditato dal padre venditore di carbone.
Aveva dedicato quasi 3 decadi alla sua passione, “La pizza”. La sua storia è quella di un napoletano che dall’età di 6 anni faceva lo strillone nei pressi di una pizzeria, a 11 fu promosso apprendista pizzaiolo, a 15 anni iniziò a formare i suoi primi panetti per la pizza.
Il XX secolo era appena iniziato, quando Salvatore, spinto dall’irrefrenabile voglia di dare una svolta alla sua vita, confessò con un po’ di emozione al suo amico di sempre Antonio Edgardo Ferrara la voglia di lasciare Napoli: ” Totò, io ho deciso: a fine mese parto, prendo il vapore che va in America”
150 Lire tanto era il prezzo del suo sogno, un biglietto di sola andata verso quella che allora tutti consideravano la terra promessa.
Con i soldi guadagnati lavorando come manovale, Salvatore aprì una pizzeria e la chiamò NAPPLES, un modo per non dimenticare mai le sue radici e il viaggio difficile che aveva dovuto affrontare, durante il quale l’unica parola che conosceva era la traduzione inglese di Napoli, che lui storpiava con una “P” di troppo.
All’epoca Napples era un piccolo locale con circa una decina di tavoli al 235 di Mulberry Street, Little Italy, i suoi clienti erano per lo più immigrati italiani desiderosi di assaporare un pezzo d’Italia.

Ben presto i clienti si moltiplicarono, non più solo immigrati italiani, ma politici, giornalisti, avvocati e personaggi in visita della città si mettevano in coda per mangiare la miglior pizza della città.
Circa 40 anni di attività, attraverso i quali Salvatore Riccio costruì una piccola fortuna. Gli anni però passano per tutti e non avendo figli ai quali tramendare la sua “arte”, Salvatore prese una decisione inevitabile: Napples chiuse i battenti negli anni 50′ quando “O’Graunar” decise di fare ritorno in Italia, nella sua città natale, per trascorrere quelli che sarebbero stati gli ultimi anni della sua vita. Al suo arrivo nel porto di Napoli c’era ad aspettarlo l’amico di sempre, era passato quasi mezzo secolo ma quel passo claudicante Salvatore l’avrebbe riconosciuto senza incertezza, era Antonio Edgardo.

A SALVATORE RICCIO! “O’ Graunar”

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